Nel 2018, la Carta di Roma ha compiuto 10 anni. L'impegno di portare al centro dell'informazione la verità sostanziale dei fatti quando si parla di migranti, rifugiati e richiedenti asilo è necessario e di grande attualità. È indispensabile distinguere le parole che servono agli imprenditori dell'odio e alla politica da quelle che invece servono all'informazione, alla buona informazione.
«Intorno alla correttezza dell'informazione e alla responsabilità del giornalismo che il 2 ottobre ci si incontra per celebrare il nuovo Manifesto della Carta di Roma, costituito da un aggiornamento delle linee guida, utile strumento nella prassi quotidiana delle redazioni. Rivisto e aggiornato ai cambiamenti di concetti e di luoghi che il racconto delle migrazioni oggi impone», anticipano dall'associazione Carta di Roma.
La presentazione si svolgerà alla vigilia del quinto anniversario del naufragio di Lampedusa e giornata della memoria delle vittime delle migrazioni. Un aggiornamento che spinge ad interrogarsi su quanto le parole, o i silenzi, possano rendere complici della costruzione di un clima sempre più intollerante, sempre più violento.
Il 2 ottobre, ore 12, dunque sarà un'occasione per illustrare i principi della Carta di Roma e il glossario; e soprattutto per ribadire l'importanza del buon giornalismo (e non del giornalismo buono) nella trattazione di rifugiati, richiedenti asilo e vittime di tratta e migranti.
Introduce e modera Anna Masera (garante dei lettori della Stampa). Intervengono: Carlo Verna (presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti), Giuseppe Giulietti (presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana), Daniela de Robert (Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale) e Valerio Cataldi (presidente dell'Associazione Carta di Roma).