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Il Sole 24 ore in sciopero
Cdr 14 Nov 2016

Sole 24 Ore, il Cdr proclama lo sciopero. Alg: «Al fianco dei giornalisti, contro piani lacrime e sangue»

Il Cdr del Sole 24 Ore ha proclamato un giorno di sciopero per la giornata di oggi. Lo ha annunciato il rappresentante sindacale dei giornalisti del quotidiano nel corso dell'assemblea del gruppo. Domani scioperano Radiocor e Radio24. Al fianco dei colleghi anche l'Associazione lombarda dei giornalisti.

Il Cdr del Sole 24 Ore ha proclamato un giorno di sciopero per la giornata di oggi. Lo ha annunciato il rappresentante sindacale dei giornalisti del quotidiano, Giovanni Negri, prendendo la parola nel corso dell'assemblea del gruppo.

Il Comitato di redazione del giornale ha chiesto all'azionista di maggioranza, Confindustria, «di assicurare le risorse necessarie per il risanamento» del gruppo e per «garantire l'autorevolezza e l'autonomia» del giornale. Quindi, il Cdr ha chiesto in assemblea «un posto nel cda o un ospite permanente» alle riunioni del board, almeno fino a quando non ci sarà il ritorno all'utile.

«Purtroppo – ha affermato Negri – la leggerezza con cui abbiamo sentito parlare di piani lacrime e sangue non è accettabile. Per questo, non con gioia, e con un po' di amarezza, il Cdr ha deciso di proclamare un giorno di sciopero a partire da oggi».

Nel corso dell'assemblea del Sole 24 Ore è intervenuto anche il rappresentante del Cdr di Radiocor, Dario Pollice. «Siamo convinti – ha detto –, da azionisti prima ancora che da dipendenti, che il futuro del gruppo sarà garantito puntando con convinzione sul rilancio e sull'efficienza, sulla sostenibilità dei costi da raggiungere in primo luogo con la crescita dei ricavi. Ci auguriamo che nessuno pensi di risolvere i problemi del gruppo 24 Ore con la sterile e abusata politica dei tagli, cercando “facili” soluzioni che, conti alla mano, non risolverebbero nulla».

Secondo Pollice, inoltre, «una redazione dedicata all'informazione in tempo reale e specializzata, con fortissima competenza sul canale digitale e online, è una risorsa che andrà adeguatamente sfruttata e valorizzata all'interno del prossimo piano industriale, fortemente orientato al digitale. Così come già avviene, del resto, nei competitor di maggior successo a livello internazionale, premiati proprio per essere gruppi integrati lungo tutta la filiera informativa: pensiamo al Wall Street Journal con l'agenzia Dow Jones, oppure al gruppo Bloomberg. E come richiede questo momento storico, in cui la domanda di informazione è sempre più domanda di informazione in tempo reale veicolata da canali digitali».

Nel pomeriggio anche l'assemblea dei giornalisti dell’agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor Plus ha proclamato per domani, martedì 15 novembre, una giornata di sciopero. «I giornalisti - spiega una nota - si asterranno dal lavoro, in concomitanza con l’assenza del Sole 24 Ore dalle edicole e con l’analogo silenzio proclamato da Radio24, perché ritengono inaccettabili le recenti dichiarazioni del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che in un’intervista televisiva ha prefigurato una piano industriale "lacrime e sangue" per i dipendenti del gruppo. Per la redazione lo sciopero è un altro sacrificio, l’ennesimo in questi anni di stati di crisi, in cui i giornalisti dell’agenzia hanno accettato l’applicazione di contratti di solidarietà che hanno consentito un risparmio medio del 20% del costo del lavoro. Patrimonio, di fiducia oltre che economico, che l’azienda ha sistematicamente dilapidato senza mai presentare iniziative serie e concrete per lo sviluppo dei ricavi e la valorizzazione delle professionalità della redazione».

Al fianco dei giornalisti si è schierato, all’unanimità, anche il direttivo dell’Associazione lombarda dei giornalisti, che ha votato un documento nel quale punta i riflettori sulle responsabilità del management del Gruppo 24 Ore.

«Da 5 anni – spiega l’Assostampa – si applicano ai giornalisti gli ammortizzatori sociali, pagati con i soldi dell’Istituto di previdenza, ovvero di tutti i giornalisti italiani. E nello stesso tempo venivano assegnati bonus milionari ai manager nonostante performance di gestione negative. Una simile situazione, sia economica che gestionale non può essere imputata soltanto a un problema di mercato e alla crisi del settore. È evidente che sono pesanti le responsabilità da parte di chi ha gestito il gruppo e da parte dell’azionista di riferimento. Responsabilità che sono state più volte evidenziate dai Comitati di redazione e dai colleghi negli ultimi anni, anche con denunce nelle apposite sedi a cui non è stato mai dato seguito».

Per il direttivo dell’Alg, inoltre, è inaccettabile l’idea di Confindustria secondo cui «a pagare per i danni di una gestione disastrosa debbano essere coloro che non hanno colpa e che anzi hanno continuato in tutti questi anni a produrre un giornale di qualità grazie alle competenze, all’esperienza e alla professionalità».

PER APPROFONDIRE
Qui il link al documento integrale dell’Associazione lombarda dei giornalisti.
Qui il comunicato dei giornalisti del Sole 24 Ore

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