«Questa categoria dovrà mobilitarsi per il contratto. Ma la prima protesta del 2025 sarà sotto il ministero della Giustizia perché mi attendo non bavagli, ma una risposta sull'equo compenso. I colleghi devono sapere perché questo provvedimento non viene approvato». Così Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, intervenendo a Oristano, mercoledì 4 dicembre 2024, agli Stati generale dell'informazione in Sardegna.
Dopo aver evidenziato i problemi della carta stampata, con la contrazione degli investimenti e la riduzione delle copie vendute, la segreteria generale ha posto l'accento sulla rivoluzione che l'intelligenza artificiale sta imponendo al mondo dell'informazione. «L'innovazione - ha detto - non si blocca, però va governata: ogni processo di IA deve passare dai giornalisti. Dove viene applicata prima deve esserci una discussione tra azienda e giornalisti».
Costante ha ricordato che «il 35 per cento dei nostri posti di lavoro potrebbe essere toccato dall'intelligenza artificiale: i Cdr devono chiedere agli editori quali ricadute possono esserci con la sua introduzione. Veniamo da una mancata rivoluzione come quella del web, quando gli editori decisero di regalare il nostro lavoro mettendolo gratis su internet. Ora non possiamo permetterci errori così».
Agli editori, ha aggiunto, «dobbiamo chiedere di regolare l'intelligenza artificiale insieme a noi. Il giornale è fatto dagli esseri umani e l'IA deve essere al servizio dei giornalisti. Non è possibile che ci siano accordi segreti sull'intelligenza artificiale. Servono regole certe e un protocollo su questi punti».
E, ancora sulla la trattativa in corso con la Fieg, la segretaria Fnsi ha rimarcato: «L'aumento contrattuale è una condizione per avere il rinnovo. Ma il contratto significa anche immaginare il futuro, dare speranza alla categoria e tenerla insieme. Penso alla Casagit, che ha dovuto fare una manovra di contenimento dei costi, perché questi costi non erano più adeguati alla categoria. Oggi siamo meno, ci siamo impoveriti, siamo più anziani. Con il nostro contratto, però, attraverso il fondo di perequazione, riusciamo ad assicurare un'opera di solidarietà nei confronti dei pensionati più poveri e degli articoli 2 e 12. Per questo è importante rinnovare il contratto».
E poi il tema delle nuove figure professionali dell'online, che «nei nostri contratti minori, come quello siglato con Anso e Fisc, sono già previste. Ora vanno inserite anche nel contratto Fieg-Fnsi. La mediazione della notizia - ha scandito Costante - è lavoro giornalistico, su qualunque piattaforma venga fatto».
Infine, la rivendicazione nei confronti della politica. «Deve dirci se l'articolo 21 della Costituzione è ancora valido e deve mettere mano al portafogli. L'articolo 21 è importante – ha concluso la segretaria generale – ma non posso disgiungerlo dall'articolo 36 che dice che chi lavora deve avere una retribuzione dignitosa. Oggi per molti giornalisti non è così. È una vergogna che l'Italia deve sanare. Come sindacato abbiamo cercato per anni di abolire la figura del co.co.co. I governi non ci hanno mai risposto».