Il consiglio dei Ministri, nella riunione di giovedì 13 marzo 2025, ha fissato le date per il voto sui referendum su lavoro e cittadinanza promossi dalla Cgil: la consultazione si svolgerà l'8 e 9 giugno, gli stessi giorni scelti per il ballottaggio delle elezioni amministrative. «I comitati promotori dei referendum - si legge su collettiva.it - avevano chiesto, dopo l'apertura del governo ad accorpare amministrative e referendum in un Election day, di fissare il voto il 25 e 26 maggio, date corrispondenti al primo turno delle amministrative».
Sono cinque i quesiti referendari su cui gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi: quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza.
Nel quesito su licenziamento e reintegro, l'obiettivo è eliminare le disparità di trattamento tra i lavoratori assunti prima e dopo il 7 marzo 2015 in caso di licenziamento illegittimo. Oggi, chi è stato assunto prima di questa data può essere reintegrato, mentre chi è stato assunto dopo ha diritto solo a un indennizzo.
Il secondo referendum fa riferimento ai risarcimenti. Attualmente, nelle piccole imprese (meno di 16 dipendenti), il risarcimento massimo per un licenziamento illegittimo è limitato a 6-14 mensilità. Il quesito propone di eliminare questo tetto, permettendo ai giudici di calcolare il risarcimento in base al danno effettivo subito dal lavoratore.
Terzo tema quello del lavoro precario. Il quesito mira a reintrodurre l'obbligo per i datori di lavoro di indicare una giustificazione (causale) anche per le assunzioni a termine inferiori a 12 mesi. Modifica che, nelle intenzioni dei promotori, eviterebbe l'abuso dei contratti a termine senza motivazione, proteggendo i lavoratori dal rischio di precarietà continua e rafforzando il principio che il contratto di lavoro standard deve essere a tempo indeterminato.
Infine il nodo sicurezza. «Adesso - spiega ancora Collettiva - in caso di incidenti sul lavoro dovuti a carenze di sicurezza negli appalti, la responsabilità del committente (es. grande azienda) è limitata solo ai rischi 'generici' e non a quelli 'specifici' dell'appaltatore. Il quesito mira a rendere sempre responsabile il committente, permettendo ai lavoratori e alle loro famiglie di ottenere un risarcimento diretto. In questo modo, va da sé, aumenta di molto la sicurezza nei luoghi di lavoro».
Il quinto referendum ha invece l'obiettivo è modificare le leggi relative all'acquisizione della cittadinanza italiana, rendendo più accessibile la cittadinanza a coloro che, pur vivendo in Italia da lungo tempo, non riescono ad ottenerla per via dei rigidi requisiti attualmente in vigore.
La Fnsi ha aderito ai referendum e deciso di appoggiare e supportare la raccolta delle firme necessarie alla loro presentazione. I quesiti referendari sul lavoro erano stati presentanti nella sede sindacato dei giornalisti il 31 maggio 2024 dal segretario della Cgil Maurizio Landini con la segretaria generale Alessandra Costante.