Il tribunale del riesame di Sassari ha revocato il sequestro di tutto il materiale prelevato due settimane fa alla giornalista Tiziana Simula, cronista della Nuova Sardegna, al termine della perquisizione disposta dalla Procura di Tempio all'interno della redazione di Olbia e legata all'inchiesta giornalistica sui veleni che stanno inquinando il clima nel palazzo di giustizia gallurese.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dall'assemblea congiunta convocata a Olbia dal Consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti della Sardegna e dal Consiglio direttivo dell'Associazione della stampa sarda alla presenza del presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Giuseppe Giulietti.
«Sappia il procuratore di Tempio e sia chiaro per tutti – ha detto Giulietti anche a nome del presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, a Fiuggi per altri impegni di categoria – che questo caso, non più isolato, sarà portato all'attenzione nazionale e chiederemo formalmente l'intervento del Consiglio superiore della magistratura».
L'Unci a difesa della collega Simula: «Giornalista perquisita per rivelazione di segreto d'ufficio, iniziativa abnorme e ingiustificata».
L'iniziativa della Procura delle Repubblica di Tempio contro la collega Tiziana Simula segna un punto di non ritorno nei rapporti tra magistratura inquirente e informazione. È di tutta evidenza l'abnormità del reato ipotizzato a carico della collega (rivelazione di segreto d'ufficio, reato proprio di un pubblico ufficiale quale non può mai essere qualificato un giornalista) ma destano anche maggiori preoccupazioni le modalità di svolgimento della perquisizione personale e del sequestro, modalità che vanno ben oltre le effettive finalità dell'azione e che dimostrano mancato rispetto del ruolo, della persona e della professione giornalistica.
A questo punto è indispensabile che il Csm intervenga con immediatezza per accertare la macroscopica abnormità messa in atto dall'ufficio di Tempio, e detti delle linee guida da adottare nelle inchieste che riguardano il rapporto con i media, verificando prima i presupposti e disponendo poi modalità di acquisizione della prova che non debordino nella intimidazione al professionista e alla professione giornalistica.
Il presidente e la giunta dell'Unci nel testimoniare piena solidarietà alla collega Tiziana Simula ribadiscono il massimo impegno e la più alta vigilanza per la difesa del diritto di cronaca da ogni tentativo di compressione, delegittimazione, intimidazione, da qualunque ambito siano dirette o indirizzate.