Cgil, Cisl e Uil al fianco dei giornalisti scesi in piazza per protestare contro gli attacchi e gli insulti ricevuti dagli esponenti del Movimento 5 Stelle all'indomani dell'assoluzione della sindaca di Roma, Virginia Raggi.
«Condanniamo, ma dire condanniamo è molto poco, le affermazioni che hanno caratterizzato in questi giorni un partito di governo nei confronti della stampa», ha detto la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, aprendo ieri i lavori di un convegno dedicato alla presentazione del libro di Paolo Borrometi 'Un morto ogni tanto'.
«Questo abuso, trito e ritrito, dei peggiori luoghi comuni, in particolare verso le donne, è insopportabile – ha detto Camusso – e condannare forse non è sufficiente perché quando si ha un atteggiamento così insultante e repressivo si attacca uno dei diritti fondamentali, quello della libertà di stampa, e questo indica una concezione della democrazia molto pericolosa per il Paese e le sue sorti». La libertà di stampa, la professione del giornalista e «le donne stanno subendo un attacco molto violento nel nostro Paese», ha sottolineato la segretaria della Cgil.
Anche la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha espresso via Twitter «solidarietà alla Fnsi, ai giornalisti ed ai lavoratori dell'informazione oggi in piazza. Come ha detto il Presidente della Repubblica Mattarella, la libertà di stampa è un valore da difendere sempre e comunque, perché è sinonimo di democrazia, di pluralismo di idee e di tutte le opinioni».
E il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, afferma: «La libertà di stampa è un diritto costituzionale a garanzia del pluralismo e della democrazia: è un principio imprescindibile che va difeso da tutti, perché è interesse della collettività che esso venga affermato e praticato».
Barbagallo ha quindi espresso la solidarietà della Uil «alla Fnsi, ai giornalisti e ai lavoratori dell'informazione, molti dei quali, peraltro, in questo periodo, vivono preoccupanti difficoltà occupazionali e salariali. Al contempo, la Uil invita tutti ad abbassare i toni e a smorzare le polemiche, confidando sempre nel valore del dialogo e del confronto dialettico», ha concluso.