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La sede del ministero del Lavoro (Foto: Carlo Dani da wikimedia.org)
Inpgi 19 Mag 2016

Giornalisti, ok dai ministeri agli sgravi Inpgi per le assunzioni nel 2016

Confermati anche per il 2016 gli sgravi contributivi per le nuove assunzioni di giornalisti con contratto di lavoro a tempo indeterminato: per 24 mesi i datori di lavoro potranno beneficiare dell'esonero del 40 per cento del totale dei contributi previdenziali a loro carico, nel limite massimo di 3.250 euro annui per ciascun lavoratore assunto.

Confermati anche per il 2016 gli sgravi contributivi per le nuove assunzioni di giornalisti. Il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto col covigilante ministero dell’Economia e delle finanze, ha infatti dato il via libera alla delibera del 28 gennaio 2016 con cui il Consiglio di amministrazione dell’Inpgi ha deciso di recepire in ambito giornalistico la norma che ripropone, anche per l'anno in corso, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro che assumano lavoratori con contratto a tempo indeterminato.

A differenza della normativa dello scorso anno, «la disciplina degli sgravi 2016 – precisa una nota dell'istituto di via Nizza - prevede un esonero contributivo con la durata massima di 24 mesi, in luogo dei 36 precedenti,  nella misura del 40 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all'Inail e nel limite massimo di un importo di esonero pari a 3.250 euro su base annua per ciascun lavoratore assunto».

Il provvedimento ripropone l’iniziativa già adottata dall’Inpgi lo scorso anno grazie alla quale si sono registrate nel 2015 oltre mille domande di esonero dal versamento dei contributi previdenziali: 849 nuove assunzioni e 158 relative a trasformazioni di contratti a tempo determinato.

«Si tratta - ha commentato la presidente dell’Inpgi Marina Macelloni - di un provvedimento importante che va nella direzione di stabilizzare il mercato del lavoro e di promuovere nuova occupazione. Soprattutto attraverso un’adeguata crescita dei livelli occupazionali si può garantire la sostenibilità prospettica del sistema previdenziale».

@fnsisocial

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