Confermate da parte dell’Inpgi le misure che puntano ad allargare il welfare di categoria per le giornaliste e i giornalisti freelance e autonomi. Grazie alle convenzioni attualmente in atto, tra l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti e Casagit (la mutua di assistenza sanitaria integrativa fondata dagli enti di categoria dei giornalisti) sono state confermate per il 2025 e il 2026 le misure di Win-in e Win-plus che hanno permesso di accedere a profili Casagit a migliaia di giornalisti freelance e autonomi.
Il progetto di welfare, che si struttura su base volontaria e che è rivolto a favore di coloro che versano in condizioni di minori disponibilità economiche, «punta a garantire un tassello di welfare integrato di natura sanitaria a garanzia di una maggiore tutela dei propri iscritti», spiegano i componenti del Consiglio d’amministrazione dell’Inpgi, formato dal presidente Roberto Ginex, dal vicepresidente Mattia Motta e dai consiglieri d’amministrazione Stefano Gallizzi, Massimo Marciano e Beppe Gandolfo, che hanno votato la delibera all’unanimità.
L’approvazione da parte dei ministeri vigilanti della prima delibera dell’allora Comitato amministratore è del settembre 2017, da qui si aprirono le porte al programma di assistenza sanitaria integrativa creato appositamente dalla Casagit sulla base di una convenzione tra i due Enti, con un impegno complessivo da parte di Inpgi di circa 16 milioni di euro. Per il progetto Win-in, dopo una prima proroga alla fine del 2024, ora l’Istituto di previdenza dà il disco verde a una ulteriore proroga, grazie ai fondi ancora disponibili fino alla fine 2025. Stesso iter per il progetto Win-plus, dopo una prima delibera del 2022, approvata dai ministeri vigilanti, adesso la conferma del programma di tutela sanitaria integrativa fino a fine 2026.
I programmi, che in questa ultima tranche prevedono proroghe di finanziamento in favore degli iscritti per strumenti di welfare per oltre 2 milioni di euro, saranno rivolti a coloro che hanno mantenuto i requisiti di partecipazione, con redditi dai con redditi dai 2.100 a 30.000 annui lordi e con accesso garantito anche alle fasce di prossimità di reddito. «Il nostro obiettivo – concludono i vertici di Inpgi – è proseguire su iniziative in favore degli iscritti appartenenti alle fasce più deboli, in questo caso con una forma di welfare che, incidendo sul profilo dell’assistenza sanitaria integrativa, offra un sostegno all’essenziale bisogno di accesso agli strumenti di prevenzione e cura per la salvaguardia dell’incomprimibile diritto alla salute». (Da inpgi.it)