Il governo italiano si faccia portavoce in Europa della questione della tutela dei diritti civili e delle libertà in Turchia, e tra queste della libertà di informazione. Questa la richiesta avanzata al ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, dalla delegazione della Fnsi che è stata ricevuta oggi, primo agosto, alla Farnesina. Al centro dell’incontro proprio la difficile situazione che i giornalisti turchi stanno vivendo all’indomani del fallito colpo di stato del 15 luglio.
La delegazione della Federazione nazionale della stampa italiana, composta dal presidente Giuseppe Giulietti, dal segretario generale Raffaele Lorusso e dalla segretaria generale aggiunta vicaria e componente dello Steering Committee della Federazione europea dei giornalisti, Anna Del Freo, ha illustrato al ministro le iniziative promosse negli scorsi giorni dal sindacato a livello nazionale ed europeo.
Insieme con la delegazione della Fnsi erano presenti all’incontro anche la portavoce di Articolo 21, Elisa Marincola, e Guido D’Ubaldo, di Pressing NoBavaglio, in rappresentanza delle associazioni che hanno promosso con la Fnsi il sit-in davanti all’ambasciata della Turchia a Roma, la settimana scorsa.
Il segretario generale Lorusso ha proposto al ministro di organizzare in Italia una iniziativa internazionale a sostegno della libertà di informazione in Turchia, anche coinvolgendo il governo e gli organismi internazionali della categoria.
E il presidente Giulietti ha ribadito l’importanza che i media occidentali diano voce ai giornalisti turchi e ai loro appelli, chiedendo che l’Italia si faccia portavoce in Europa della questione della tutela dei diritti civili e delle libertà in Turchia, e tra queste della libertà di informazione.
Il ministro Gentiloni ha ricordato che il governo italiano non rinuncerà a difendere in ogni sede i diritti umani e civili e i principi fondamentali sui quali si basa l’Unione europea.
A chiusura dell’incontro la Fnsi ha consegnato al ministro l’appello del presidente della Federazione internazionale dei giornalisti, Philippe Leruth, ai governi e alle istituzioni europee affinché intervengano in difesa dei giornalisti turchi.
Questa mattina, intanto, la sala stampa della Camera dei deputati ha ospitato la conferenza stampa dei parlamentari di Sinistra Italiana, appena tornati da Istanbul. «Siamo stati la prima delegazione di parlamentari di un Paese straniero ad aver fatto visita ai colleghi turchi dopo il mancato golpe – ha esordito l’onorevole Arturo Scotto – e quello che abbiamo visto ci ha molto colpiti. La situazione che emerge è drammatica, il Paese sta scivolando verso la dittatura e i numeri degli arresti sono impressionanti, con oltre 400mila persone che di qui alla fine di agosto finiranno in carcere, tra apparati dello Stato, insegnanti, militari e giornalisti».
Quello che più salta agli occhi sono «le caserme – ha proseguito Scotto – sigillate dagli autocompattatori e dai pullman. I militari sono chiusi lì».
In missione con Scotto anche Erasmo Palazzotto, vicepresidente della commissione Esteri e il parlamentare Franco Bordo, che all'Italia e all'Europa ha chiesto di assumere una posizione netta, a partire dal fronte dei migranti: «L'accordo era sbagliato già dall'inizio – ha detto – tanto più lo è adesso. Non si può fare un accordo con un Paese che non rispetta i diritti umani per i propri cittadini e l'Italia e l'Ue dicano con chiarezza che se non c'è uno stop rispetto alla repressione quell'accordo va sospeso e va aperto un altro ragionamento con la Turchia, a partire dall'interruzione del flusso di vendita di armi e poi in merito al processo di ingresso della Turchia con l'Ue».
Ricordando le iniziative promosse dalla Fnsi e da altre associazioni a sostegno dei giornalisti turchi colpiti dal tentativo del “Sultano” di imporre il bavaglio alla libertà di informazione, la portavoce di Articolo 21, Elisa Marincola, ha poi lanciato un appello per la libertà di stampa e contro la carcerazione dei giornalisti, anticipando che della libertà di stampa in Turchia si parlerà anche nel corso della marcia per la pace Perugia-Assisi.
In chiusura i parlamentari di Sinistra italiana-Sel hanno infine chiesto «un processo equo per il leader del Pkk, Abdullah Ocalan, e un'attenzione particolare da parte dei media sulla sua detenzione. Perché rimane fondamentale per la Turchia sbloccare il processo di pace con i curdi», ha concluso Scotto, annunciando un gemellaggio con i parlamentari dell’Hdp, il partito che oggi rappresenta forse l'unica opposizione all'Akp di Erdogan, e il suo leader Demirtas: «I deputati di Sinistra italiana faranno una sponsorship rispetto a ciascun deputato Hdp, ciascuno seguirà un singolo dossier rispetto alla vicenda politica e giudiziaria di questi deputati».