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La ministra Valeria Fedeli (Foto: UK in Italy via flickr.com)
Cpo-Fnsi 06 Mar 2017

'Tante Quanti: giornaliste in campo per la democrazia paritaria', il 7 marzo iniziativa Cpo Fnsi con Valeria Fedeli

Martedì 7 marzo la sala Tobagi ospita l'iniziativa ”˜Tante Quanti: giornaliste in campo per la democrazia paritaria' promossa dalla Commissione pari opportunità  della Fnsi. Presenti anche: la ministra dell'Istruzione, la presidente dell'Inpgi, le colleghe Ceyda Karan, Federica Angeli e Lilli Mandara.

Martedì 7 marzo, alla vigilia della Giornata internazionale della donna, la sala "Walter Tobagi" della Federazione nazionale della stampa italiana ospita l’iniziativa "Tante Quanti: giornaliste in campo per la democrazia paritaria" promossa dalla Commissione pari opportunità della Fnsi. «Una giornata di riflessione – spiega la Commissione pari opportunità – sulla democrazia paritaria, senza dimenticare il diritto di cronaca e le querele temerarie».

All’iniziativa, in programma a partire dalle ore 11, parteciperanno, insieme con la Cpo, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli; la presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni; la presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari; la giornalista di Cumhuriyet Gazetesi, Ceyda Karan; le colleghe Federica Angeli e Lilli Mandara; Francesca Cipriani, Consigliera Nazionale di Parità; Linda Laura Sabbadini, Statistica sociale; Marisa Rodano, Accordo di Azione Comune per la democrazia paritaria.

Nel corso dell’incontro verranno trattati temi quali la riforma dell’articolo 51 della Costituzione, le quote di lista e la doppia preferenza di genere per le elezioni nelle amministrazioni locali, la legge Golfo-Mosca che ha raddoppiato la presenza di donne ai vertici delle società quotate. «Un percorso, quello per la democrazia paritaria, che attende ora la prova cruciale della nuova legge elettorale, con la forte richiesta dell’associazionismo femminile di estendere anche al Senato le norme antidiscriminatorie introdotte nell’Italicum», prosegue la Cpo Fnsi.

All’ordine del giorno, poi, l’impegno a ottenere il riequilibrio della rappresentanza di genere anche negli organismi di categoria, a partire dal sindacato, nella convinzione che la lotta alle discriminazioni passi anche attraverso il riconoscimento del diritto ad essere equamente rappresentate, e «con l’occasione – anticipa ancora la nota della Commissione –, mentre non si attenuano purtroppo gli attacchi sessisti alle donne più esposte sulla scena pubblica, vogliamo ricordare che non va abbassata la guardia a difesa delle croniste minacciate, costrette a vivere sotto scorta, intimidite con querele temerarie, offese e insultate sul web, o vittime della repressione nei regimi autoritari che imbavagliano la libertà di informazione».

In vista delle manifestazioni organizzate, anche in Italia, per la Festa della donna, la Cpo Fnsi si schiera infine al fianco delle donne e delle lavoratrici, ancora troppo discriminate, vittime della violenza maschile e della precarietà, della disoccupazione e delle carenze del welfare, del divario di genere negli stipendi, nelle carriere, nelle pensioni. «Le giornaliste e i giornalisti della Commissione pari opportunità della Fnsi – chiede la Cpo – esortano i colleghi a illuminare il più possibile le lotte, le denunce, le iniziative programmate per l’8 marzo, e di tenere accesi questi riflettori tutto l’anno. Perché troppo spesso le notizie che riguardano la condizione delle donne, i loro problemi e bisogni, scompaiono dai radar dell’informazione».

In Italia e in altri 40 Paesi, infatti, il movimento "Non una di meno" ha proclamato per l’8 marzo uno "sciopero delle donne": «L’invito a tutti i colleghi, per dimostrare la nostra vicinanza alle ragioni della protesta, è di scriverne il più possibile, di fare informazione, di non oscurare la protesta. Di non ridurla a "colore". Di non relegarla in colonnini a piè di pagina», conclude la Cpo Fnsi.

8 marzo, Usigrai: «Rai segua "sciopero globale delle donne"»
«La Rai segua con attenzione quanto accadrà il prossimo 8 marzo nelle strade e nelle piazze del nostro Paese». Lo chiede l'Usigrai, sollecitando «direttori e azienda tutta a dare spazio alle iniziative che i centri antiviolenza, molte associazioni e singole donne e uomini hanno organizzato in Italia in concomitanza con lo "sciopero globale delle donne", a cui hanno aderito 40 Paesi del mondo».
«Una mobilitazione – prosegue il sindacato dei giornalisti Rai in una nota – per chiedere diritto al lavoro e alla parità salariale per le donne e soprattutto per chiedere risorse e politiche contro la violenza di genere, fenomeno strutturale e sistemico che deve essere affrontato non più come emergenza bensì attraverso una profonda trasformazione culturale».
L'urgenza di una presa di parola su questo tema, scrive ancora l'Usigrai, «non sfugge se si pensa ai numeri dei femminicidi nel nostro paese. Non sfugge nemmeno considerando la recente sentenza della Corte europea di Strasburgo contro l'Italia, condannata per non aver protetto una donna e suo figlio dal marito violento. Crediamo che sia compito del servizio pubblico dare voce a questo importante momento di protagonismo delle donne». (Ansa – Roma, 6 marzo 2017)

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