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Il presidente Sergio Mattarella agli Stati generali della Lingua italiana al Quirinale (Foto: quirinale.it)
Istituzioni 23 Ott 2018

Sostegno all'editoria italiana all'estero, Fnsi e Odg ringraziano Mattarella. «Necessario tutelare le diversità »

Sindacato e Ordine accolgono con favore le parole pronunciate dal capo dello Stato in occasione degli Stati generali della Lingua italiana al Quirinale. «Per la stampa in italiano all'estero è indispensabile il sostegno pubblico», ha detto. «Qualsiasi ipotesi di abrogazione è un tentativo di colpire le differenze e la libertà  di espressione», osservano i rappresentanti dei giornalisti.

«Alcuni strumenti sono stati sperimentati con successo in questi anni. Penso alla stampa e all'editoria in lingua italiana all'estero per la quale è indispensabile il sostegno pubblico, penso alle traduzioni, alla produzione di contenuti audiovisivi, in cui può utilmente giocare un ruolo la Comunità Radiotelevisiva Italiofona». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella in occasione degli Stati generali della Lingua italiana al Quirinale.

Riflessioni che trovano il pieno accordo del sindacato e dell'ordine nazionale dei giornalisti. «Per l'ennesima volta – commentano Federazione nazionale della Stampa italiana e Odg – diciamo grazie al presidente della Repubblica, che ha sentito il bisogno di sottolineare l'importanza di sostenere, anche economicamente, le testate che raccontano l'Italia alle nostre comunità nel mondo. Questa esigenza deriva dallo stesso articolo 21 della Costituzione e dall'obbligo di dare voce alle diversità politiche, sociali, civili, religiose così come previsto dalle leggi sull'editoria».

Inoltre, concludono Fnsi e Ordine, «qualsiasi ipotesi di abrogazione di ogni forma di sostegno a queste realtà, così come alle testate espressioni di piccole comunità o di orientamenti culturali o religiosi, rappresenta un tentativo di colpire differenze e diversità e di consegnare la libertà di espressione o ai soliti noti o ai signori della rete che puntano a sopprimere la funzione critica e il libero esercizio della professione giornalistica».

@fnsisocial

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