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Uno dei presidi organizzati dalla Fnsi per dire #NoBavaglioTurco
Internazionale 12 Apr 2017

Rischio ergastolo per i giornalisti di Zaman, la Fnsi: «Il giornalismo non è terrorismo, no al bavaglio turco»

«Il bavaglio turco si fa sempre più soffocante e colpisce chiunque osi manifestare un punto di vista critico rispetto al regime. Per questo è ancora più drammatica la richiesta formulata dal procuratore di Istanbul», dicono segretario generale e presidente. Il 2 maggio sit-in in diverse città  italiane.

«Il bavaglio turco si fa sempre più soffocante e colpisce chiunque osi manifestare un punto di vista critico rispetto al regime. In questo contesto, appare ancora più drammatica la richiesta formulata dal procuratore capo di Istanbul di condannare all’ergastolo 30 tra giornalisti ed ex dipendenti del gruppo Zaman, di proprietà di Fetullah Gulen». Il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, commentano così le ultime notizie che giungono dalla Turchia sul fronte della caccia ai giornalisti.

«Il giornalismo – proseguono – non è terrorismo e i giornalisti hanno il diritto e il dovere, sancito dalle convenzioni internazionali, di informare i cittadini in maniera corretta e completa: è questo il pilastro su cui si fonda ogni democrazia».

Da tempo la Federazione nazionale della stampa italiana denuncia le indebite ingerenze del potere politico nei mezzi di comunicazione e le insostenibili condizioni in cui sono costretti a vivere e lavorare gli operatori dell’informazione in Turchia.

«Per questo – concludono Lorusso e Giulietti – martedì 2 maggio, alla vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa, insieme con tante altre associazioni, saremo ancora una volta in piazza, davanti all'ambasciata di Ankara a Roma e alle sedi consolari della Turchia nelle altre città italiane, per sit-in in contemporanea nel corso dei quali ribadiremo il nostro “No” al bavaglio turco».

@fnsisocial

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