«I giornalisti scrivono senza essere "imboccati" da alcuno. Non hanno bisogno di essere "imboccati", per cui il genero del boss Totò Riina può stare tranquillo perché sia il collega Salvo Palazzolo, professionista serio e competente, sia gli altri colleghi che seguono la cronaca a Palermo dimostrano ogni giorno capacità professionali indiscutibili». Lo affermano i vertici di Assostampa Sicilia, di Assostampa Palermo, sindacato unitario dei giornalisti, e dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia con riferimento al post su Facebook apparso sulla bacheca di Tony Ciavarello, il genero di Totò Riina.
«Non ci intimidiscono certi messaggi che francamente non sappiamo come interpretare, ci auguriamo soltanto che possano essere valutati da chi ha l'autorità competente per vigilare affinché la stampa libera possa continuare a svolgere il proprio lavoro in modo sereno e autonomo», concludono le segreterie di Assostampa Sicilia, Assostampa Palermo e l'Ordine dei giornalisti di Sicilia.
In un post pubblicato su Facebook da Antonino Ciavarello, marito di Maria Concetta Riina, scrive: «Palazzolo aspetta e spera, tu e tutta la procura di Palermo che ti foraggia gli scoop prima che le cose accadono. E poi. Io non lancio tesi, io a differenza tua parlo per cose di cui sono certo e non come scrivi tu di ciò che i registi ti imboccano. Quel che avete fatto lo riceverete moltiplicato 9 volte».
Si tratta del secondo episodio in poche settimane che vede il cronista di Repubblica bersaglio di pesanti "avvertimenti" per la sua attività giornalistica. Risalgono alla prima settimana di luglio le minacce rivoltegli in conseguenza dei suoi articoli sulla criminalità organizzata di Borgo Vecchio.
«Le aggressioni verbali rivolte al cronista di Repubblica Salvo Palazzolo sono il segno di come il suo lavoro vada nella giusta direzione – ha detto il presidente regionale dell'Unci Andrea Tuttoilmondo –. Al collega il mio più sentito abbraccio con la convinzione che tutto ciò non farà altro che alimentare ulteriormente la sua vocazione giornalistica al servizio dell'opinione pubblica».
«La solidarietà oltre che a Salvo Palazzolo – ha aggiunto il vicepresidente nazionale Leone Zingales – va espressa anche a tutti quei giornalisti che vengono chiamati in causa dal genero di Riina. I cronisti con la schiena dritta non si faranno intimidire da chicchessia».