«Il 24 luglio si celebra in Turchia la Giornata nazionale della stampa: è il giorno in cui, nel 1908, venne abolita la censura. Quest'anno, però, la Giornata della stampa sarà celebrata con crudele ironia per via della grossolana ingiustizia giudiziaria che viene perpetrata contro il più antico quotidiano della Turchia moderna: Cumhuriyet».
Nelle parole di Orhan Erinç, capo del board della "Repubblica" turca, si legge tutta la frustrazione per la situazione che sta vivendo l’informazione nel Paese del presidente Erdogan.
Alla sbarra, lunedì, ci saranno 17 dipendenti del quotidiano, tra cui otto giornalisti e tre legali, alcuni dei quali in carcere dal novembre 2016. Erinç ha lanciato un appello ai giornalisti di tutto il mondo: «Vogliamo dimostrare che siamo contrari a questa ingiustizia e che i nostri colleghi non sono soli. Per questo vi chiediamo di unirvi a noi, in segno di solidarietà, il prossimo 24 luglio, consapevoli che avervi dalla nostra parte ci darà forza».
Appello raccolto dalle Federazioni internazionale ed europea dei giornalisti, che, in rappresentanza dei sindacati di categoria di tutto il mondo, saranno presenti lunedì al processo con Mogens Blicher Bjerregård, presidente della Efj.
Anche la Fnsi, che già lo scorso 19 giugno era a Istanbul con il segretario generale Raffaele Lorusso per presenziare al processo ai giornalisti Ahmet e Mehmet Altan, ha aderito all’appello e, insieme con Articolo21 e con le associazioni che ogni giorno si battono per la libertà di espressione e di stampa, darà vita ad una mobilitazione in rete per chiedere #FreedomForTurkeysJournalists.
E domani, giovedì 20 luglio, alle 18.30 in piazza del Colosseo, a Roma, i rappresentanti della Federazione nazionale della Stampa saranno al fianco di Amnesty International Italia per chiedere il rilascio del presidente e della direttrice di Amnesty Turchia, Taner Kılıç e Idil Eser, e ribadire ancora una volta #NoBavaglioTurco.
PER APPROFONDIRE
Di seguito la lettera-appello di Orhan Erinç.