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Al via la campagna Lasciatecientrare
Iniziative 13 Giu 2016

Migranti, al via la campagna promossa da LasciateCIEntrare insieme a Fnsi, Usigrai, Ordine dei giornalisti e Articolo 21

In occasione della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra il 20 giugno, i promotori della campagna LasciateCIEntrare hanno lanciato una mobilitazione nazionale per entrare nei Cie, Cas, Cara e Hot spot di tutta Italia insieme alla stampa nazionale ed estera, a parlamentari, assessori, consiglieri regionali, avvocati ed alle associazioni della società  civile. La mobilitazione è già  iniziata con il sopralluogo al Cas di Cona (Ve). Alla campagna aderiscono anche Fnsi, Usigrai, Ordine dei giornalisti e Articolo 21.

In occasione della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra il 20 giugno, i promotori della campagna LasciateCIEntrare hanno lanciato una mobilitazione nazionale per entrare nei Cie, Cas, Cara e Hot spot di tutta Italia insieme alla stampa nazionale ed estera, a parlamentari, assessori, consiglieri regionali, avvocati ed alle associazioni della società civile.

La mobilitazione, a cui aderiscono anche Fnsi, Usigrai, Ordine dei giornalisti e Articolo 21, è già iniziata con il sopralluogo al Cas di Cona (Ve), una ex base militare riaperta nel luglio scorso per ospitare una ventina di richiedenti asilo ed alleggerire le tensioni che si stavano creando a Eraclea Mare per le proteste degli operatori turistici.

«Il centro – spiegano i promotori dell’iniziativa – si trova a Conetta un piccolo borgo in cui non ci sono servizi né spazi sociali, una tendopoli nel nulla. Alle tende si alternano casolari con letti a castello in stanze stracolme. Il centro, che neanche la prefettura sa come inquadrare dato che i Comuni non accettano migranti, ospita attualmente 620 persone, 80 in più del numero massimo previsto, appartenenti ad oltre 25 diverse nazionalità. Molti gli eritrei che non hanno neanche un mediatore nella loro lingua».

La visita è durata un ora, non è stato permesso di avere contatti con gli ospiti se non sotto la stretta osservazione del responsabile della prefettura e di alcuni operatori e responsabili dell’ente gestore. «I mediatori presenti – racconta ancora LasciateCIEntrare – in varie occasioni hanno fatto intendere ai migranti che gli attivisti della delegazione erano carabinieri. Alla richiesta di ricevere dati certi sui tempi di permanenza nel centro e sui passaggi alla seconda accoglienza, il responsabile si è impegnato a fornirci quanto prima i dati richiesti».

Ai rappresentanti di LasciateCIEntrare e di Melting Pot Project Europa la cooperativa che gestisce il centro ha illustrato le attività da svolgere con i migranti, come ad esempio i corsi di italiano, «ma quando abbiamo chiesto dati precisi e documentazione scritta ci è stata negata», ha raccontato ai colleghi dell’Usigrai Davide Carnemolla che della delegazione faceva parte in rappresentanza di Melting Pot Project Europa.

Una troupe del Tgr Veneto un paio di mesi fa era stata autorizzata ad entrare nella base dalla prefettura di Venezia, un’esclusiva che ha permesso di documentare le enormi difficoltà affrontate quotidianamente da persone costrette a vivere all’interno di due tendoni, in brande a castello, senza un minimo di intimità, facendo la fila per cercare di ottenere un paio di scarpe o una maglietta per cambiarsi.

@fnsisocial

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