«Care colleghe e cari colleghi, noi della Tgr – Testata Giornalistica Regionale della Rai – esprimiamo tutto il nostro apprezzamento per l'appello e per le iniziative delle quali vi fate promotori. Condividiamo le preoccupazioni sul clima generale nonché quelle sugli episodi specifici da voi richiamati e siamo sinceramente convinti che un alto e serio livello di attenzione mediatica possa, in molti casi, fare la differenza e determinare positivamente il corso degli eventi: il concetto di "scorta mediatica", laddove praticato coralmente e continuativamente dai mezzi d'informazione, si è rivelato molto efficace». Inizia così la risposta del direttore della Tgr, Vincenzo Morgante ai firmatari dell’appello letto durante la conferenza stampa indetta in Fnsi dopo la divulgazione delle intercettazioni che documentano le intenzioni della mafia di uccidere il giornalista Paolo Borrometi.
«Certamente – prosegue Morgante – nella settimana da voi indicata non mancheremo di far sentire la nostra voce, come peraltro riteniamo di fare 365 giorni all'anno, ma noi abbiamo già in programma una specifica campagna informativa della durata di una settimana nel mese di maggio in coincidenza con l’anniversario della strage di Capaci: si tratta della settimana della legalità alla quale diamo vita ogni anno nel quadro delle campagne sociali di servizio pubblico della Tgr. Non mancheremo di fare nostri, anche nella programmazione di quella settimana, i temi che avete sollevato e che, ovviamente, ci stanno particolarmente a cuore, specificando – ancora una volta – che il nostro impegno sul tema delle mafie è costante, riguarda tute le redazioni di prossimità del servizio pubblico radiotelevisivo e che la settimana della legalità sarà solo un momento culminante rispetto a una copertura giornalistica che non conosce e non deve conoscere pause o tentennamenti. Questo, peraltro, è il nostro modo di intendere la convinta solidarietà, che qui ribadiamo, a Paolo Borrometi a agli altri colleghi destinatari di aggressioni o intimidazioni».
Anche la redazione di RaiNews24 aderisce all'appello rilanciato da Fnsi e Articolo21 e alla proposta di una settimana antimafia per il mese di maggio. Ecco cosa scrive il direttore Antonio Di Bella.
«Non possiamo e non dobbiamo lasciare solo Paolo Borrometi e tutti i cronisti che come lui rischiano la vita per le loro inchieste. Essere al loro fianco in questo momento in cui vengono minacciati è un nostro dovere come giornalisti del servizio pubblico e come cittadini italiani.
PER APPROFONDIRE
Di seguito il documento, rilanciato dai vertici degli istituti di categoria, da don Ciotti e da alcuni cronisti sotto scorta, con le firme sin qui raccolte. È ancora possibile aderire inviando una mail a sito@fnsi.it o redazione@articolo21.info.