«Intervistato da Repubblica, lo scrittore ed ex pm Gianrico Carofiglio informa che nel parere sulle nuove linee-guida sull'organizzazione degli uffici giudiziari ai fini di una corretta comunicazione istituzionale disposte dal Csm, alla stesura del quale ha contribuito, era presente un passaggio, che non risulta nel testo finale, nel quale si esplicitava che le indicazioni contenute nel documento non potessero costituire in alcun modo prescrizioni rivolte ai giornalisti, che, com'è noto, devono attenersi ad un unico principio: pubblicare tutte le notizie di rilevanza sociale di cui vengono a conoscenza». Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
«Ci chiediamo – proseguono – per quale ragione l'espressa non applicabilità ai giornalisti delle nuove disposizioni sia all'improvviso decaduta e ci auguriamo che l'equivoco possa essere immediatamente chiarito, anche perché in questi giorni in alcune città italiane si è purtroppo ulteriormente inasprito il rapporto tra giustizia e informazione, con alcune clamorose perquisizioni tese in modo sempre più evidente ad annullare il segreto professionale. Per queste ragioni, Fnsi e Ordine dei giornalisti sottoporranno questa questione alle autorità istituzionali, a partire dall'incontro di domani con il presidente della Camera Roberto Fico, e alle istituzioni di garanzia».