«Quello di Gabriele Del Grande, fermato al confine con la Siria il 9 aprile scorso, è soltanto l’ultimo caso di diritti violati in Turchia. In primo luogo il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni, garantito dalle convenzioni internazionali, e il diritto di informare ed essere correttamente informati, pilastro di ogni ordinamento democratico». Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
«Sono circa 150 – proseguono – gli operatori dei media detenuti in Turchia. Un triste primato che rende quel Paese “il più grande carcere a cielo aperto per i giornalisti”. Per questo, alla vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa, la Fnsi, insieme con Amnesty International Italia, Articolo21, Ordine dei giornalisti del Lazio, Pressing NoBavaglio e Usigrai, e con il sostegno delle Federazioni europea ed internazionale dei giornalisti, promuove per martedì 2 maggio, dalle 11.30 alle 12.30, in piazza di Montecitorio a Roma, un sit-in nel corso del quale verranno letti i nomi dei giornalisti detenuti nelle carceri turche. E ribadire, ancora una volta: #NoBavaglioTurco».
PRIME ADESIONI:
Arci, Associazione amici di Roberto Morrione, Associazione amici di padre Dall’Oglio, Associazione Carta di Roma, Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili (CILD), Consiglio Italiano del Movimento Europeo, Giornale Radio Sociale, Italians for Darfur, Rete "In difesa di", Rivista Confronti, Tavola della Pace, Uisp, Un ponte per..