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L'editore Urbano Cairo (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Vertenze 21 Gen 2025

Cairo Editore, i giornalisti: «Preoccupati per il futuro delle testate del gruppo»

A un anno dall'accordo raggiunto nel gennaio 2024 in merito al piano di crisi dopo la sospensione di 5 mensili storici, i lavoratori chiedono all'azienda «di attuare azioni concrete» per «imprimere nuovo sprint ai periodici, tenerli al passo coi tempi e con la digitalizzazione».

I giornalisti della Cairo Editore esprimono «preoccupazione per il futuro delle testate dell'azienda a un anno dall'accordo siglato col Ministero del Lavoro e le rappresentanze sindacali in merito al piano di crisi dopo la sospensione di 5 mensili storici». Lo afferma l'assemblea dei giornalisti della Cairo Editore in un comunicato sindacale diffuso martedì 21 gennaio 2025.

«I giornalisti, nonostante la mole di lavoro e le redazioni sottostaffate, con senso di responsabilità stanno rispettando gli impegni. Cairo Editore, invece, non appare altrettanto determinata nel dare seguito alla parte dell'accordo che prevede azioni concrete per imprimere nuovo sprint ai periodici, tenerli al passo coi tempi e con la digitalizzazione», prosegue il comunicato.

«I giornalisti - si legge ancora - ritengono che questo piano per il rilancio non stia procedendo come sperato e non vedono adeguatamente realizzati gli annunciati percorsi di aggiornamento. Ritengono poi che i canali social, in Cairo Editore, non possano continuare a essere considerati solo strumenti di competenza del marketing. In questi ambiti vengono anche creati e fruiti contenuti di informazione per i quali si auspica e si ritiene necessario l'utilizzo di competenze giornalistiche».

I giornalisti inoltre «prendono atto che 'Antiquariato', mensile sospeso, è tornato in edicola con una certa periodicità; prima brossurato all'interno di 'Arte', poi come numero speciale autonomo. Ciò è accaduto in assenza di una redazione, con contenuti realizzati da collaboratori esterni. Una riattivazione delle testate è sempre da accogliere con favore, ma la mancanza di un corpo redazionale costituisce un precedente da stigmatizzare, anche alla luce del fatto che in azienda esistono specifiche competenze interne».

Da qui la richieste dei giornalisti all'editore, «che si è sempre detto attento alle nuove sfide», di attuare «azioni concrete per rilanciare i periodici nell'era dell'informazione digitale; di essere davvero coinvolti, come previsto dall'accordo, in 'campagne di formazione' per realizzare di una 'riqualificazione digitale'; di valorizzare le singole professionalità giornalistiche e di garantire una maggiore attenzione alla qualità della vita, aprendo un confronto su forme di lavoro agile, compatibili con la realizzazione di un prodotto editoriale frutto dell'ingegno collettivo; di chiarire la sua visione del piano di rilancio, al di là della riduzione dei costi del personale, con una dimostrazione tangibile, nella consapevolezza delle difficoltà della carta stampata, che per le testate Cairo Editore possa esserci un futuro».

@fnsisocial

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