«A parere dell'Autorità, la normativa relativa alle concentrazioni nella stampa quotidiana, attualmente connessa esclusivamente al parametro dei limiti di tiratura, dovrebbe essere riformata al fine di non trascurare la complessità ed eterogeneità delle modalità di diffusione e fruizione dell'informazione, per le quali, tra l'altro, esistono più indici di rilevazione, non omogenei, relativi a copie diffuse cartacee, copie diffuse digitali e, per le testate online, audience dei rispettivi siti e applicazioni». Lo ha detto, parlando di risorse all'editoria, il presidente dell'Agcom, Giacomo Lasorella, nel corso dell'audizione sulla situazione attuale e le prospettive future dell'editoria convocata dalla commissione Cultura della Camera dove è tornato a sollecitare una revisione della legge sull'editoria e in particolare dei criteri previsti dall'articolo 3 della legge sui limiti alle concentrazioni nella stampa quotidiana.
Per l'Agcom una riforma sarebbe «coerente» con il nuovo Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, il Tusma, «che svincola le analisi per l'accertamento delle posizioni potenzialmente lesive del pluralismo da rigide soglie di ricavi fissati ex ante» e trova anche conferme nelle previsioni dello European Media Freedom Act che «prevede disposizioni specifiche volte a tutelare il pluralismo dell'informazione, imponendo l'obbligo per gli Stati membri di adottare misure per prevenire la concentrazione eccessiva dei media, sia in termini di proprietà che di controllo dei contenuti, al fine di preservare la diversità delle voci e delle opinioni nell'ambito dell'informazione». (Ansa, 12 novembre 2024)